Abstract
L'articolo illustra una rassegna delle principali ipotesi di lavoro e dei maggiori risultati concernenti la dolomitizzazione, delle successioni di piattafoma carbonatica dell'Appennino Meridionale. Una serie di studi comparativi tra case histories di dolomitizzazione su intervalli di età stratigrafica diversa sono attualmente in corso per individuare i principali meccanismi genetici e definirne le principali caratteristiche di interesse per la caratterizzazione di reservoir analoghi.
Gli studi sistematici effettuati sulle successioni triassiche, hanno dimostrato l'esistenza di un differente stile di dolomitizzazione tra le successioni del Norico e del Retico-Giurassico. Le prime sono sempre completamente dolomitizzate da una dolomite a grana fine, mimic, con caratteri geochimici che ne suggeriscono un'origine connessa ad un riflusso di acque con alta salinità. L'estensione di tali caratteri al Norico di tutto l'ambito mediterraneo, suggerisce che tali fenomenologie fossero controllate da un contesto climatico e oceanografico particolare. Al contrario, le dolomite del Retico e del Giurassico inferiore, sono caraterizzate da geometrie discordanti rispetto alla stratificazione e da mosaici cristallini più grossolani, non-mimic. Come tali appaiono connesse a circolazioni tardive di fluidi durante il seppellimento.
Le dolomie del Cretaceo hanno caratteri geometrici, petrografici e geochimici del tutto distinti. In particolare, queste ultime, come quelle noriche, sembrano derivare da processi diagenetici precoci strettamente connessi alle condizioni climatiche ed hanno una distribuzione generalmente legata alla stratificazione. Sulle dolomie del Cretaceo sono in corso ricerche di dettaglio
che includono anche l'analisi della risposta della fratturazione al variare delle facies e delle loro caratteristiche petrofisiche.
Esistono infine evidenze che la fase più recente di dolomitizzazione delle successioni triassiche e giurassiche, rappresentata da dolomie di tipo saddle, si sia sviluppata lungo faglie estensionali ad alto angolo ad opera di fluidi aventi temperature maggiori di 150°C. Tale dolomite è rarissima nelle successioni cretacee di piattaforma nella stessa area.
Un caso di dolomitizzazione dovuto a fluidi idrotermali, quasi certamente mobilizzati durante la compressione neogenica, è stato di recente segnalato nelle successioni bacinali della formazione "Calcari con Selce", di età triassica ed appartenente alla Unità Tettonica Lagonegrese, in Basilicata. La dolomite osservata ha tutte le caratteristiche petrografdiche e geochimiche della dolomia idrotermale. E' in corso di verifica se le numerose dolomie menzionate in altri affioramenti della stessa formazione siano da ascrivere allo stesso meccanismo genetico. Ciò apre il problema della distinzione di tali processi rispetto a quelli legati al Mesozoico sia nelle piattaforme che nei bacini ad esse contigui.
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