Abstract
Vengono qui brevemente presentati i risultati di uno studio condotto in chiave di stratigrafia di elevata risoluzione sui depositi in facies di piattaforma carbonatica del Kimmeridgiano superiore-Titoniano (Giurassico superiore), affioranti a Macchia Diavola (Monte Monaco di Gioia, Matese orientale, Campania).
L'analisi sedimentologica ha consentito l'individuazione di 7 litofacies raggruppate in 3 principali associazioni di litofacies. La loro interpretazione ambientale suggerisce, nel complesso, processi deposizionali in ambienti lagunari a circolazione e salinità normale (associazione di litofacies FA) che mostrano graduali passaggi ad ambienti influenzati dalle onde e/o dalle tempeste (associazione di litofacies BP, bassifondi sabbiosi) e/o ad ambienti lagunari a circolazione più ristretta (associazione di litofacies FO).
La curva delle variazioni verticali delle associazioni di litofacies (FA, BP, FO) suggerisce un andamento ciclico delle condizioni ambientali (batimetria, idrodinamica e delle caratteristiche composizionali). Sono stati individuati 11 cicli (a scala da metrica a decametrica) di cui 9 completi (2-10 dello spessore medio di 31 m) e 2 incompleti (1 e 11 dello spessore medio di 36 m), sovrimposti su due più grandi trend: regressivo dal ciclo 2 al ciclo 7, e trasgressivo dal ciclo 8 al ciclo 9. Questi cicli si chiudono normalmente con orizzonti carsificati e/o pedogenizzati sovrimposti direttamente sui depositi subtidali suggerendo ricorrenti fasi di abbassamento del livello marino.
Sulla base dell'assetto deposizionale della successione, strettamente comparabile con quello di numerosi intervalli del Cretacico in facies di piattaforma carbonatica, precedentemente analizzate a scala centimetrica in Appennino meridionale, riteniamo che meccanismi esterni al sistema abbiano controllato le oscillazioni cicliche ambientali di Macchia Diavola.
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