Abstract
L'area oggetto dello studio è la frazione di Meda, in Comune di Velo d'Astico (VI); qui insistono due particolari formazioni: il Curegno, collina di origine morenica e la Rocca di Meda, formazione rocciosa calcarea che si erge sulla Valle dell'Astico. Su queste due peculiarità morfologiche, durante la Prima Guerra Mondiale, correva la linea principale di resistenza a fortificare l'area che fu teatro dell'ultima fase della Strafexpedition del 1916.
La strategia difensiva era precisa. Dal punto di vista logistico il territorio era suddiviso in cantieri organizzati e strutturati, uno di questi era il cantiere Meda-Curegno-Crosare.
Al modificarsi della morfologia del terreno venivano adottati principi tattici e costruttivi diversi. A Meda si concentravano i centri di prefabbricazione e la produzione di fonti energetiche da distribuire in tutta l'area di cantiere.
La progettazione delle linee difensive iniziava dagli schizzi dei luoghi e terminava con il disegno esecutivo, l'avanzamento di cantiere veniva monitorato e verbalizzato nelle relazioni quindicinali degli ufficiali.
Allo studio dei documenti presso l'ISCAG a Roma, è stato condotto un rilievo sul campo di cui i risultati sono archiviati con un sistema di geo-referenziazione.
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