Abstract
Sull’infiltrazione di acqua in calcareniti insature.
In Puglia e Basilicata (Sud Italia) affiorano estesi depositi calcarenitici, a grana variabile da fine a grossa, appartenenti alla formazione della Calcarenite di Gravina (Pliocene-Pleistocene
inferiore), depositi che fanno parte dei sistemi idrogeologici superficiali Apulo e Lucano. Si tratta di rocce tenere e porose, solo a luoghi ben cementate, il cui comportamento idraulico è fortemente condizionato dal fabric. Nell’unità calcarenitica i processi di infiltrazione avvengono principalmente attraverso una porosità primaria aperta, costituita da vuoti intergranulari, intragranulari e da impronta; più raro è il contributo di una porosità secondaria determinata dalla presenza di fratture e di condotti carsici, a loro volta ampliati da processi di dissoluzione. Nel complesso, le calcareniti sono caratterizzate da porosità e permeabilità alte, per cui la valutazione del tasso di infiltrazione d’acqua in zona vadosa assume importanza fondamentale per la stima della potenzialità di ricarica della falda superficiale e l’analisi dei meccanismi di migrazione di inquinanti nell’acquifero. In questo lavoro sono presentati i risultati di uno studio sulla infiltrazione in calcareniti insature combinando dati petrofisici di laboratorio e misure in situ ottenute attraverso test infiltrometrici con anello singolo e tomografie di resistività elettrica 3D (ERT) in modalità time-lapse.
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