Abstract
L'obiettivo del lavoro è la ricerca di nessi causativi tra sequenze di dati idrologici (piezometrie e precipitazioni) mediante modelli lineari di tipo autoregressivo e a media mobile (ARMA). Tali dati derivano da un pozzo e da una stazione meteorologica situati nella Provincia di Cremona, e sono relativi al periodo Gennaio 1951-Dicembre 1998.
Nel modello proposto, la sequenza pluviometrica è l'ingresso di un sistema dinamico lineare a tempo discreto, mentre la sequenza piezometrica è la sua uscita: il valore corrente di piezometria è così determinato dalla combinazione lineare di piezometrie e pluviometrie passate.
Dopo una fase preliminare di analisi statistica delle sequenze (nei domini di tempo e frequenza), il modello ARMA è stato utilizzato dapprima per ricostruire le sequenze piezometriche disponibili e identificare i parametri della combinazione lineare, e poi per operare la previsione delle piezometrie: calcolando il residuo di previsione (tramite il confronto di piezometria predetta e misurata), e caratterizzandolo statisticamente si è valutata la capacità predittiva del modello.
I risultati hanno mostrato che il predittore costruito presenta un errore quadratico di predizione relativamente piccolo. Nonostante ciò, dall'analisi del residuo emerge che il predittore costruito non riesce a descrivere in maniera accurata tutte le proprietà del processo piezometrico. Questo può essere dovuto al fatto che la grandezza impiegata come ingresso del sistema dinamico (precipitazione) non è l'unica voce che concorre al bilancio idrogeologico.
Keywords
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