Abstract
Disaccoppiamento di acquiferi sovrapposti ed implicazioni per il rischio di contaminazione: il caso della Valle Umbra.
L’acquifero alluvionale della Valle Umbra è utilizzato, a partire dalla metà degli anni ’70, tramite i campi pozzi di Petrignano d’Assisi e di Cannara, che forniscono in totale circa 750 l/s a scopo civile. Tale acquifero è attualmente interessato da una vasta contaminazione da solventi organo-clorurati che potrebbe costituire in futuro un rischio concreto per l’utilizzo della risorsa. Si pone dunque il problema della caratterizzazione idrogeologica dell’area in esame al fine di valutare il possibile destino degli attuali plumes di contaminazione e di programmare eventuali interventi di bonifica. Nella presente nota è descritta la formulazione del modello concettuale del settore centrale dell’acquifero della Valle Umbra, caratterizzato da un acquifero superficiale freatico e un acquifero profondo confinato (area di Cannara). Quest’ultimo, captato mediante il campo pozzi di Cannara, benché presenti una vulnerabilità molto bassa all’infiltrazione zenitale, può essere invece particolarmente esposto all’ingresso di inquinanti dall’area di alimentazione costituita dal settore meridionale della Valle Umbra, dalla paleo-conoide del fiume Topino (area urbana della città di Foligno) e dall’area a monte di Cannara. L’analisi dei dati stratigrafici, idrologici, idrogeologici e geofisici disponibili e l’utilizzo di modelli numerici semplificati che simulano diverse modalità di accoppiamento tra l’acquifero freatico e l’acquifero confinato, ha permesso di avanzare alcune ipotesi sulla geometria e il valore medio di conducibilità idraulica del setto semipermeabile che separa i due acquiferi. Tali ipotesi saranno in seguito implementate in un modello complessivo di flusso e trasporto che interesserà l’intera Valle Umbra.
Keywords
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