Abstract
Correlazioni tra immagini di tomografia crostale e geologia di superficie nell'area dei sistemi di faglia delle Giudicarie e della Schio-Vicenza (Alpi meridionali, Italia).
Viene qui presentata la tomografia sismica da terremoti locali del settore crostale posto alla giunzione delle Alpi meridionali centrali ed orientali (dominio delle Giudicarie). Scopo del lavoro è quello di investigare le anomalie di velocità della crosta in tale regione, per poterle correlare alle caratteristiche litologiche e strutturali dalla geologia di superficie.
La tomografia è prodotta a partire da 477 eventi sismici selezionati, nel periodo 1994-2007 e con magnitudo locali comprese tra 0.8 e 5.3. La distribuzione degli ipocentri ed il numero e qualità delle fasi sismiche utilizzate assicurano una copertura ottimale dei raggi sismici. Le 6332 fasi P e 4977 fasi S sono state accuratamente rilette sui sismogrammi originali, provenienti da diverse reti sismiche. Tali fasi riviste, verificate tramite i grafici di Wadati, hanno permesso un'iniziale ri-localizzazione degli eventi ed il calcolo di un nuovo modello di velocità mono-dimensionale. Al termine dell'analisi, le rilocalizzazioni sismiche finali sono state ottenute tenendo conto del più dettagliato modello tomografico 3-D.
Le anomalie di velocità all'interno del volume crostale studiato mostrano correlazioni molto buone con le informazioni geologiche. In particolare, velocità di onde P relativamente elevate sono ben correlabili alla presenza di plutoni e vulcaniti di età Terziaria (Adamello, Vicenza), e di vulcaniti e granitoidi di età Permiana (Bolzano). Basse velocità di onde P in prossimità della superficie corrispondono a zone con sedimenti recenti.
Il rapporto VP/VS varia in modo significativo nell'area di studio, mostrando i valori più elevati in corrispondenza delle faglie maggiori (Giudicarie, Valsugana, Bassano del Grappa-Valdobbiadene-Montello). Il sistema di faglia della Schio-Vicenza non presenta particolari anomalie, mentre il Lineamento Periadriatico separa due domini a differente valore di VP/VS.
I risultati di questo studio forniscono informazioni in merito alla struttura crostale fortemente eterogenea dell'area di studio, la quale rappresenta un'importante zona di deformazione attiva delle Alpi meridionali. Il nuovo modello 3-D di velocità sismiche permette inoltre di (ri)localizzare con maggiore accuratezza la sismicità dell'area, anche nell'ottica di ottenere mappe di pericolosità sismica più affidabili.
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